Lessico - 08
Stoà. Strumenti per l’insegnamento della progettazione architettonica.

a cura di Fabrizio Ballabio, Alberto Calderoni, Carlo Gandolfi.

Una delle cifre del nostro tempo presente è sicuramente il depauperamento del terreno lessicale derivante in parte dal continuo processo di tecnicizzazione delle pratiche del progetto che si allontanano sovente da un approccio umanistico e in parte dallo stabilirsi di nuove forme di comunicazione dove a farla da padrona – è lecito sostenere – sia l’immagine più che il verbo. Se l’insieme di vocaboli che, a seconda della precisione o precisazione che viene loro attribuito, serve a scandire e a perimetrare l’orizzonte concettuale che si va trasmettendo su due piani – quello, naturalmente, dell’operatività del fare e del costruire il ragionamento di architettura e dall’altro di sviluppare e trasmettere i precisi strumenti attraverso i quali il progetto si costruisce – allora, qualora un termine lessicale non sia presente all’interno del nostro repertorio, non esiste nella nostra testa l’immagine a esso collegata. Nell’ambito dell’insegnamento dell’architettura questa lacuna può costituire un ostacolo consistente poiché l’assenza di un vocabolo può tradursi infatti nell’impossibilità di avere accesso alle forme di sapere a esso connesse, di poterne cogliere le dimensioni concettuali a fronte del suo utilizzo nella storia della disciplina e di riconoscerne le potenzialità in relazione alle condizioni attuali entro le quali si svolge la pratica della progettazione. Stoà 8 [Lessico] è un tentativo compiuto per indagare quali parole sono utilizzate nell’insegnamento della progettazione architettonica oggi ai fini della determinazione di un corpus concettuale necessario per abbracciare i diversi ambiti tematici della disciplina e, eventualmente, per reinventarli.

One of the dominant features of our time is the impoverishment of the lexical landscape, both due to the continuous process of technicalisation of the professional world, which grows increasingly distant from a humanistic approach, and due to the establishment of new forms of communication wherein the image – rather than the verb – has risen to take on the protagonist role. And yet it is precisely through words (their meaning and the cultural references associated with them) that one is able to demarcate a conceptual horizon. In architecture, this usually occurs on two levels – on the one hand, from an operative point of view in the making and constructing architectural arguments and on the other in the development and transmission of the tools through which architectural projects are constructed. In this sense, whenever a term ceases to exist in our linguistic repertoire, so too do the images associated with it cease to exist in our minds. In the context of architectural pedagogy, this void can represent a major obstacle. Indeed, the absence of a word makes it impossible to access the forms of knowledge associated with it, to grasp its conceptual dimensions in the development of the discipline and, why not, to recognize its relevance for thinking and conceptualizing the contemporary world. It is in this sense that the precise choice of the use words, even if dialectically and through contrasts, can determine the character or the conceptual and cultural bearing of a design course, while at the same time providing the necessary resources for the redefinition of the limits within which a given conceptualization of knowledge occurs. The aim of Stoà 8 [Lexicon] is to carry out a critical reflection on the words used in the teaching of architectural design today, to identify a conceptual vocabulary necessary to encompass, and possibly reinvent, the various subject areas of the discipline.


copertina flessibile 180 pagine
Lingua: Italiano, Inglese
prima edizione novembre 2023
ISBN 978-88-32072-26-6
ISSN 2785-0293
15€

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Riferimenti - 07
Stoà. Strumenti per l’insegnamento della progettazione architettonica.

a cura di Alberto Calderoni, Jacopo Leveratto, Antonio Nitti. 

La pedagogia della progettazione architettonica, così come ogni altra disciplina tecnico-artistica, ha ammesso ben poche nozioni teoriche generalizzabili in assoluto. Per imparare a fare, facendo, l’indicazione, la norma o la regola non hanno mai avuto la stessa efficacia di riferimenti situati e contestuali a un certo modo di operare o al risultato di quelle operazioni. I riferimenti sono alla base di ogni attività di apprendimento: una tale interpretazione – operativa piuttosto che normativa dello strumento del riferimento – pone l’atto del progetto e del suo insegnamento sullo stesso piano di altre discipline – dalla pittura alla scultura, dalla letteratura alla musica, dalla fotografia al cinema – tutte interessate da una riflessione intorno ai modi del proprio fare, anche attraverso l’osservazione dei modi propri di uno o più riferimenti d’elezione. Stoà 7 [Riferimenti], si è interrogata sul ruolo del riferimento come strumento metodologico di insegnamento, raccogliendo resoconti di pratiche didattiche ed esperienze pedagogiche in corso, riferite a precise modalità di ricerca, di interpretazione e di introiezione di un sapere attraverso il confronto con i suoi processi e i suoi prodotti, costruendo così una costellazione di posizioni culturali che fanno del riferimento, inteso in modo variabile come citazione, termine di paragone o modello, uno strumento funzionale all’apprendimento, alla luce dei cambiamenti di paradigma che la realtà richiede di affrontare.


The pedagogy of architectural design, like any other technical -artistic discipline, has allowed for very few universally applicable theoretical notions. Learning-by-doing, instructions, norms or rules never had the same effectiveness as references, which are situated and contextual to a particular way of working or to the result of that work. References form the basis of any learning activity. This interpretation, which is more operational than normative in terms of the use of references, places the act of design and its teaching on an equal footing with other disciplines such as painting, sculpture, literature, music, photography and cinema. All these disciplines are interested in reflecting on their own modes of practice, also by observing the specific approaches of one or more chosen references. Stoà 7 [References] has examined the role of references as methodological teaching tools by collecting accounts of ongoing pedagogical practices and experiences related to various methodologies of research, interpretation and internalisation of knowledge through the comparison with their processes and products. The result is a constellation of cultural positions that make the reference, understood variously as a citation, a standard or a model, a functional tool for learning in the context of the paradigm shifts of the paradigm shifts that reality demands us to confront.


copertina flessibile 184 pagine
Lingua: Italiano, Inglese
prima edizione luglio 2023
ISBN 978-88-32072-25-9
ISSN 2785-0293
15€

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Viaggi - 06
Stoà. Strumenti per l’insegnamento della progettazione architettonica.

a cura di Tommaso Brighenti, Alberto Calderoni, Carlo Gandolfi.

Quella del viaggio, e della conseguente esperienza conoscitiva, è stata per molto tempo una fase decisiva della formazione per diverse generazioni di architetti. Il viaggio costituiva il completamento del percorso di apprendimento: consentiva di entrare in contatto con diverse realtà, alla ricerca di aspetti specifici non estrapolati dalla complessità del loro contesto geografico, antropologico, politico, sociale e culturale. Osservare è un fatto metodologico: il viaggio è uno strumento per imparare a vedere il mondo acquisendo capacità interpretative che si possono trasmettere insegnando a osservare, stimolando la lettura e l’interpretazione dei luoghi e dello spazio anche attraverso tecniche o esercizi e criteri di lettura soggettivi ispirati da una propria visione del mondo nel tempo in cui si tende a viaggiare a meno del movimento o a intendere il viaggio come mera questione di consumo. Stoà 6 [Viaggi] mette in opera una ricognizione rispetto a quanto lo strumento viaggio sia strutturato all’interno delle dinamiche pedagogiche tese all’insegnamento del progetto di architettura e come il viaggiare, inteso nel suo più ampio significato, sia ancora fattualmente strumento di apprendimento indispensabile per la formazione dello studente architetto.


The journey, and the consequent cognitive experience, has long been a crucial part of the education of several generations of architects. The journey constituted the culmination of the learning process: it allowed to encounter different realities, in search of specific aspects within the complexity of their contexts (geographical, anthropological, political, social and cultural. Observation is a methodological act: travelling is a tool for learning to see the world through an interpretive capacity that can be transmitted by teaching observation, by stimulating the reading and interpretation of places and spaces through various techniques or exercises, and through a subjective reading inspired by one’s own vision of the world, at a time when there is a tendency to travel without any movement or to consider travel as a mere matter of consumerism. Stoà 6 [Journeys] is a recognition of the extent to which the tool of travel is structured within the pedagogical dynamics of teaching architectural design, and how travel, understood in its broadest sense, is still an indispensable learning tool for the training of architectural students.


copertina flessibile 180 pagine
Lingua: Italiano, Inglese
prima edizione febbraio 2023
ISBN 978-88-32072-20-4
ISSN 2785-0293
15€

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